Questa è l'ultima intervista da lei fatta con Stéphane durante lo spettacolo Music on Ice a Bellinzona l'8 gennaio 2012
Bellinzona, 8 gennaio 2012. Ha interpretato molti ruoli in gara e negli spettacoli, ha indossato le maschere di personaggi diversi, si è regalato e si dona senza riserve al pubblico di tutto il mondo.
Questo pomeriggio sarà il duca di Mantova dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi per raccogliere fondi per il Giappone, insieme ai pattinatori di “Music on ice”, ma lui è semplicemente l’amatissimo Stéphane Lambiel che ci offre un’altra intervista, a tutto campo, passando con leggerezza da un argomento all’altro, a partire dai suoi esordi, ancora bambino, su una pista di pattinaggio.
Stephane, la tua intervista raccolta al Palavela di Torino ha avuto un grande successo. Sei molto amato in Italia. Replichiamo, ti va?
Stéphane: Certo. Sono molto felice... E ne approfitto per ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e continuano a seguirmi in tutte le mie attività.
Una curiosità: Quando hai capito che quella del pattinaggio artistico era la strada della tua vita?
Stéphane: L’ho sempre saputo fin da piccolo. Sono cose che senti. Era come se pattinare fosse il mio destino. Eppure, ho dovuto aspettare, sai? Convincere mia madre che non si trattava soltanto di un capriccio e attendere. Ho iniziato a scendere in pista a 7 anni. Ci sono atleti che lo fanno e l’hanno fatto molto prima.
Adesso che ti sei ritirato dalle competizioni ti posso chiedere alla luce di trionfi e sconfitte di fare un bilancio della tua carriera...La gioia più grande, la delusione maggiore, i rimpianti...
Stéphane: Sì, adesso che mi sono ritirato dalle competizioni posso guardare serenamente al mio passato, a ciò che è stato. Quando lo faccio ti posso dire che non provo alcun rimpianto oppure dolore o delusione. Sento molta gioia, la felicità di chi ha fatto quello che voleva fare nella vita fino in fondo. Quando dai tutto non ci possono essere rimpianti, né brutti ricordi. Sono una persona estremamente fortunata.
I tuoi programmi per il 2012: in pista e fuori. Continuerai a recitare? Ti vedremo nuovamente a Pinzolo con i ragazzi di Mishin?
Stéphane: Sicuramente, in questo momento, ti posso dire che il pattinaggio occuperà gran parte dell’anno nuovo di Lambiel; ci saranno spettacoli ed esibizioni. Non so se continuerò a cantare o a recitare... Non ho ancora fatto programmi in questo senso... Prometto a coloro che mi seguono che li terrò aggiornati sul mio sito ufficiale... Per quanto riguarda Pinzolo: è stata una bellissima esperienza trovarmi con i ragazzi del summer camp di Alexei, con Evgeni, con Liza, con Artur, l’estate scorsa. Non so se sarò presente anche nell’agosto 2012: non ne abbiamo ancora parlato... Posso dire che mi piacerebbe perché mi ha arricchito lavorare con tutti loro.
Plushenko è tornato per la seconda volta alle gare. Sei stato suo collega, suo avversario, hai lavorato con lui. La tua opinione. Che cosa dobbiamo aspettarci ora e a Sochi?
Stéphane: Evgeni è un grandissimo campione. L’ho ripetuto spesso. E’ un uomo serio, un lavoratore instancabile. Si è sottoposto e si sottopone ad allenamenti durissimi per continuare a pattinare agli altissimi livelli ai quali ci ha abituati. A Torino, una settimana fa, l’ho inserito tra i favoriti per la vittoria degli Europei e continuo a pensare che se ha deciso di tornare l’ha fatto con responsabilità, convinto di ottenere risultati tangibili...
Un’opinione di Stéphane sui pattinatori italiani che ci rappresenteranno nei prossimi campionati. In vista di queste competizioni internazionali che cosa dobbiamo aspettarci da loro?
Stéphane: La squadra italiana è splendida. Questi ragazzi hanno dimostrato la propria bravura già nelle tappe di Grand Prix... Secondo me continueranno a regalarci soddisfazioni anche agli Europei di Sheffield e ai Mondiali di Nizza... Voglio ricordare tra gli altri Paolo Bacchini; ho lavorato con lui per quattro mesi: è un ragazzo pieno di entusiasmo, si impegna moltissimo e avrete notato quanti rapidi miglioramenti ha compiuto... “Il Barbiere di Siviglia”, il suo programma lungo, è ambizioso, certo, ma anche molto ricco, pieno di espressività e di eleganza...
Hai lavorato con Carolina... Ci parli di lei e del suo pattinaggio?
Stéphane: Carolina è maturata moltissimo e ha raggiunto i risultati che meritava da tempo... E’ una pattinatrice bellissima, elegante, espressiva... è perfetta...
Il tuo rapporto con la musica...
Stéphane: Ma io vivo con la musica... La ascolto in continuazione. Non potrei concepire il mio mondo senza musica... In casa, in auto, dovunque io vada, la ascolto... di tutti i generi, da un repertorio più classico ad uno più leggero... Ne ho bisogno per riempire le giornate, la mia esistenza... Sì potrei definirlo un bisogno... un legame... anche qui, oggi, ho la necessità di ascoltarla, è qualcosa di cui non posso fare a meno...
Questa sera pattini per il Giappone che meno di un anno fa fu colpito da una terribile calamità. Il messaggio di Stéphane per quelle popolazioni.
Stéphane: Dare alla gente che ha bisogno tutto l’aiuto che possiamo diventa un dovere, lo stiamo facendo e continueremo a farlo... Si deve cercare di dare sollievo alla sofferenza. Ai giapponesi voglio dire di essere forti. Non li dimenticheremo e li aiuteremo a lasciarsi alle spalle tutto questo...
Stéphane, con questo messaggio di speranza, scivola via per indossare gli abiti di scena. Attendiamo di vederlo, oggi, e in tutti gli spettacoli futuri che ci ha promesso; lo aspettiamo per la prossima intervista, affinché continui a regalarci un frammento di sé e della sua vita.
Music on Ice Bellinzona 8 Gennaio 2012 - Rigoletto
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